Lo scorso Novembre è stata presentata la ricerca “Persone con Disabilità e Lavoro: oltre le barriere – Dati e storie di inclusione lavorativa in Italia” promossa da Fondazione Italiana Accenture e co-promossa da Accenture, in partnership con SDA Bocconi School of management e in collaborazione con Politecnico di Milano, Tiresia, Fondazione Politecnico e Free Thinking.
Data la scarsità di approfondimenti scientifici su inserimento lavorativo ed inclusione dei dipendenti nei contesti aziendali, la ricerca costituisce un importante punto di riferimento.
Il comparto Lavoratori fragili dello Snalv Confsal è impegnato nella sensibilizzazione delle Istituzioni sull’argomento. Il suo obiettivo è quello di costituire una rete autorevole di stakeholders per l’implementazione di politiche pubbliche a favore dell’inclusione nei luoghi di lavoro.
Come ampiamente descritto nell’evento del 26 luglio (vedi: https://snalv.it/convegno-26-07-2022), la normativa in materia è estremamente farraginosa.
Siamo a lavoro per redigere una proposta di riforma organica.
Trovi la ricerca completa qui (https://fondazioneaccenture.it/wp-content/uploads/Persone-con-Disabilita-e-Lavoro_Oltre-le-Barriere.pdf)
Da “La Nazione” Grande soddisfazione per la riuscita del convegno “La violenza e la discriminazione sulle persone con disabilità: l'importanza di fare rete sul territorio”, promosso dall'Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili a Palazzo Ducale, che sabato scorso ha suggellato la giornata per ribadire “la condanna a tutte le violenze – dichiarano gli organizzatori – a partire da quella sulle donne e proseguendo con quelle verso i disabili e tutti i soggetti cosiddetti fragili”.
A circa 9 anni dall’emanazione del Decreto Legislativo n. 23 del 2015 (uno dei decreti attuativi del cd. “Jobs Act”), è possibile affermare che la disciplina sui licenziamenti è ancora fonte di instabilità ed incertezza.
La legge di bilancio 2024 ha previsto il “Bonus Mamme”: l’esonero della contribuzione previdenziale (9,19% della retribuzione), fino a un massimo di 3.000 euro annui da riparametrare su base mensile, per le lavoratrici che hanno almeno tre figli.