I datori di lavoro hanno l’obbligo di verificare i rischi presenti nei luoghi di lavoro (attrezzature utilizzate, sostanze e preparati impiegati, mansioni svolte) garantendo una formazione specifica con una visione attenta alla tutela della maternità.
Sono tutelate le lavoratrici in stato di gravidanza, le lavoratrici puerpere (post partum), in allattamento (fino al settimo mese di età del figlio, naturale adottato o in affidamento) e, ovviamente, il bambino stesso.
Il datore di lavoro deve preventivamente valutare la presenza di rischi e, successivamente, se tali rischi rientrano tra le attività pregiudizievoli, attuare le più idonee misure di prevenzione e protezione, tra cui l’interdizione dal lavoro.
Negli allegati A e B del D.Lgs. n. 151/2001 e s.m.i. sono elencati dettagliatamente agenti e condizioni di lavoro definiti faticosi, pericolosi e insalubri.
Inoltre, si ricorda che è vietato adibire le lavoratrici al lavoro notturno, dalle ore 24 alle ore 6 del mattino, dall’accertamento dello stato di gravidanza al compimento di un anno di età del bambino.
In caso di presenza di rischi per la lavoratrice in stato di gravidanza il datore di lavoro ha l’obbligo, ove possibile, di adibirla ad altre mansioni, modificare temporaneamente le attività, oppure l’orario di lavoro, al fine di attuare idonee misure di prevenzione e protezione.
In caso ciò non sia possibile e nel caso di lavorazioni vietate, alla lavoratrice sarà immediatamente interdetto lo svolgimento delle proprie mansioni ed ella dovrà presentare domanda di congedo di maternità all’INL (Ispettorato Nazionale del Lavoro) territorialmente competente.
La lavoratrice ha l’obbligo di:
Il Ministero del Lavoro ha fornito un utile strumento di consultazione delle misure attualmente accessibili per l’assunzione di lavoratori. Scarica la guida integrale in formato pdf.
Lo Snalv continua a segnalare, oramai su base mensile, un fenomeno tutto italiano: nonostante l'elevata disoccupazione, nel nostro Paese restano scoperti migliaia di posti di lavoro (cd. "mismatch").
A partire da questo mese di settembre, in occasione della nascita di un figlio l'Inps invierà ai genitori che abbiano prestato il consenso a ricevere comunicazioni proattive un avviso via mail con cui li inviterà a presentare la domanda per l'assegno unico universale o, in presenza di altri figli a carico, per integrare il beneficio già percepito.