POLITICHE ATTIVE E PROGRAMMA GOL, MOLTE REGIONI SONO IN RITARDO

Nonostante i primi adempimenti operativi messi a punto in primavera da Anpal, il famoso “ProgrammaGOL” (Garanzia di occupabilità dei lavoratori) stenta a partire con efficienza e celerità.
 

GOL è un maxi piano di rilancio delle politiche attive targato PNRR, che mira a coinvolgere entro il 2025 tre milioni di persone senza lavoro. Le stesse dovranno essere indirizzate in percorsi di reinserimento lavorativo, aggiornamento, riqualificazione, lavoro e inclusione, ricollocazione collettiva.

A fine Agosto, più della Regioni è ancora alle prese con i bandi per selezionare gli operatori. Quest’ultimi, poi, dovrebbe partecipare ad altri bandi per l’erogazione e il finanziamento della formazione o degli altri servizi per il lavoro dei percorsi previsti dal programma.

I centri per l’impiego non hanno ancora completato il piano di rafforzamento. A giugno Anpal e Anpal Servizi hanno fatto partire un piano di formazione per almeno 2mila operatori dei servizi per il lavoro pubblici.

​𝗣𝗥𝗘𝗦𝗔 𝗜𝗡 𝗖𝗔𝗥𝗜𝗖𝗢 𝗗𝗘𝗚𝗟𝗜 𝗨𝗧𝗘𝗡𝗧𝗜: Come già accennato, il grande obiettivo dichiarato nel PNRR – che ha previsto all’uopo una dote di 4,4 miliardi – è di inserire nel Programma Gol 3 milioni di disoccupati entro il 2025. Di questi, però, almeno 300 mila devono essere presi in carico entro la fine di quest’anno (il Governo ha stanziato fondi per inserire nel programma 600mila persone già nel 2022).
Secondo un primissimo monitoraggio, i soggetti già inseriti nel Programma Gol sono circa 100mila (poco più del 30% dell’obiettivo Ue, il 17% del più ambizioso target nazionale). Tra questi, tuttavia, si registrano differenze territoriali: benissimo la Lombardia (con circa 30mila prese in carico), bene anche Puglia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Toscana e Piemonte. Il resto delle regioni, molto probabilmente, non riuscirà a Settembre a passare allo step successivo del programma, ossia il coinvolgimento degli utenti in uno dei cinque percorsi previsti da Gol.

​𝗟’𝗜𝗠𝗣𝗢𝗥𝗧𝗔𝗡𝗭𝗔 𝗗𝗘𝗟𝗟𝗘 𝗣𝗢𝗟𝗜𝗧𝗜𝗖𝗛𝗘 𝗔𝗧𝗧𝗜𝗩𝗘: La tematica rappresenta una chiave di volta cruciale per il mercato del lavoro nazionale: il riordino degli strumenti, l’efficientamento dei Centri per l’Impiego con il coinvolgimento dei privati e – soprattutto - la connessione tracciabile tra domanda ed offerta di lavoro sono elementi cardine per la costruzione di un sistema adeguato di ricollocazione professionale, necessario non solo come incentivo al lavoro per i soggetti inoccupati, ma anche per calmierare le transizioni occupazionali (già in corso) di interi settori produttivi.

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