Il whistleblowing nel settore privato: il ruolo del Sindacato.

Dal prossimo 17 dicembre tutte le aziende del settore privato che hanno un organico medio compreso tra i 50 e i 249 lavoratori dovranno istituire un sistema di whistleblowing, ossia una piattaforma di segnalazione di eventuali illeciti commessi in azienda che tuteli la riservatezza dell’identità e i dati personali dei denuncianti (per quelle di dimensioni superiori, l’obbligo è già vigente dallo scorso 15 luglio).

DI COSA SI TRATTA:
Il “whistleblowing” è uno strumento che consente ai dipendenti di un’azienda (pubblica o privata) di segnalare, in modo riservato e protetto, eventuali illeciti riscontrati durante la propria attività lavorativa, come ad esempio violazioni di leggi o regolamenti, reati e casi di corruzione o frode, oltre a situazioni di pericolo per la salute e la sicurezza pubblica.

IL RUOLO DEL SINDACATO:
La normativa (Dlgs 24/2023) stabilisce che il canale di segnalazione interna sia attivato da parte dei datori di lavoro interessati, «sentite le rappresentanze o le organizzazioni sindacali di cui all’articolo 51 del decreto legislativo n. 81 del 2015». Pertanto, il datore di lavoro ha l’obbligo di:

  • inviare un’informativa alle Rappresentanze Sindacali costituite in azienda. Se assenti, l’informativa va inoltrata alle Segreterie territoriali dei Sindacati firmatari del CCNL applicato in azienda;
  • effettuare un incontro di approfondimento, se richiesto dalle medesime Rappresentanze Sindacali/Organizzazioni Sindacali che hanno ricevuto l’informativa.

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