Legge di bilancio 2024, la Confsal in audizione parlamentare. Esame critico e propositivo del Disegno di Legge in discussione.
Si sono svolte Martedì scorso, davanti alle Commissioni congiunte “Bilancio” di Camera e Senato, le audizioni preliminari delle parti sociali relative all’esame della legge finanziaria 2024.
La Confsal, nell’ambito di una lettura critica del provvedimento all’esame del parlamento, ha sollevato diverse eccezioni, formulando conseguenti proposte nel merito:
- anzitutto, è stata evidenziata la necessità di rendere strutturali e permanenti le misure previste per il solo anno finanziario 2024: questo a partire dalla decontribuzione parziale per i lavoratori dipendenti (art. 5) e quella totale per le lavoratrici con figli (art. 37), messe a sistema con le misure fiscali del welfare aziendale di cui all’art. 6 e la graduale riduzione del carico tributario in atto per i redditi medio-bassi. La riduzione dell’imposta al 5% sui premi di risultato (art. 7), inoltre, deve essere un passo ulteriore verso la completa detassazione di detti emolumenti.
- La Confsal ha ribadito la necessità di abolire ogni forma di tassazione sui redditi bassi (tassa sulla povertà), supportare le lavoratrici e i lavoratori con figli, anche mediante strutture funzionali a latere rispetto agli ambienti lavorativi, prevedendo misure più incisive sulla stabilizzazione dei precari.
- In merito al rifinanziamento del fondo per i rinnovi contrattuali, la Confsal - pur apprezzando lo sforzo di risorse destinate al personale del pubblico impiego (art. 10) – ritiene ancora insufficiente l’incremento di 3 miliardi di euro per l’anno 2024, soprattutto in considerazione della spirale inflazionistica che riduce il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori.
- Per quanto riguarda il rifinanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, la Confsal ha chiesto un chiarimento sulle risorse stanziate per l’anno 2024, ribadendo che è del tutto assente ogni riferimento relativo a nuove assunzioni. In merito alla carenza di medici, si è proposto di abolire il numero chiuso per accedere ai corsi di laurea.
- In materia di “previdenza”, la Confsal ritiene inaspettati e contraddittori gli interventi previsti nel Ddl della Legge di Bilancio 2024, dal momento che è in atto un confronto col Ministero del Lavoro sulla revisione del sistema pensionistico, con effetti a breve, medio e lungo termine. La legge di Bilancio così designata, infatti, smentisce quanto dichiarato dal Ministro negli ultimi mesi, prospettando:
- 1. Un allungamento dei tempi di attesa tra la maturazione dei requisiti e la data di effettiva corresponsione del trattamento pensionistico (cd. finestra): 5 mesi per l’APE; 7 mesi, settori privati, per quota 103; 9 mesi, settori pubblici, per quota 103;
- 2. Limiti al trattamento pensionistico percepibile nelle ipotesi di uscite anticipate;
- 3. Calcolo della pensione interamente con il Sistema Contributivo nel caso di accesso alla pensione con Quota 103 del 2024.
- Sempre in materia di previdenza, infine, la Confsal ha richiesto espressamente l’eliminazione della norma che prevederebbe una revisione peggiorativa delle aliquote di rendimento per i dipendenti iscritti alle casse (art. 33 del DDL): CPDEL (Cassa pensioni dipendenti Enti Locali), CPS (Cassa Pensioni Sanitari), CPI (Cassa Pensioni Insegnanti) e CPUG (Cassa Pensioni Ufficiali Giudiziari). Il dispositivo normativo, infatti, riscriverebbe - oggi per allora - la storia previdenziale pregressa dei dipendenti iscritti a tali Casse previdenziali, ledendo un diritto perfezionato e consolidato nel tempo. La norma, inoltre, aggraverebbe notevolmente gli oneri per il riscatto (laurea e/o altro) e la ricongiunzione di periodi assicurativi quadruplicando i costi a carico dei dipendenti.
La CONFSAL è stata rappresentata da Rocco Freda, responsabile ufficio studi economici Confsal, e da Vincenzo Di Biasi, responsabile ufficio previdenza.