Lo Snalv Confsal ha più volte denunciato l’inadeguatezza della normativa posta a tutela dei lavoratori fragili: le varie disposizioni emanate negli ultimi tre anni, infatti, da una parte hanno impedito – in tanti casi - di “proteggere” concretamente i lavoratori a rischio; dall’altra parte, hanno anche creato ingiustificabili discriminazioni tra i lavoratori stessi, sia sulla base di presunte condizioni sanitarie, sia in base all’appartenenza al settore pubblico o privato.
Tralasciando i commenti di sorta, cerchiamo di fornire un quadro esaustivo delle tutele ad oggi – 4 ottobre 2023 – esistenti.
E’ bene subito rimarcare che l’unica disposizione di legge ad oggi in vigore è quella prevista dalla Legge di Bilancio 2023 (articolo 1, comma 306 della Legge n. 197/2022, i cui effetti sono stati prorogati al 31 dicembre 2023 dal recente Decreto-Legge n. 132/2023, articolo 8) che prevede quanto segue:
“Fino al 31 dicembre 2023, per i lavoratori dipendenti pubblici e privati affetti dalle patologie e condizioni individuate dal decreto del Ministro della salute di cui all'articolo 17, comma 2, del decreto-legge 24 dicembre 2021, n. 221, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 febbraio 2022, n. 11, il datore di lavoro assicura lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile anche attraverso l'adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento, come definite dai contratti collettivi di lavoro vigenti, senza alcuna decurtazione della retribuzione in godimento. Resta ferma l'applicazione delle disposizioni dei relativi contratti collettivi nazionali di lavoro, ove più favorevoli. Per le finalità di cui al primo periodo, il personale docente del sistema nazionale di istruzione che svolge la prestazione in modalità agile è adibito ad attività di supporto all'attuazione del Piano triennale dell'offerta formativa. “
Sulla base di questa norma, cerchiamo di chiarire alcuni aspetti:
Il comparto “Lavoratori fragili” dello Snalv Confsal rimane a disposizione di tutti i lavoratori per maggiore chiarezza.
fragili@snalv.it – 345.0511636
La Regione Calabria da ragione allo Snalv, ma solo "a metà": i lavoratori passano al Pubblico ma senza il giusto inquadramento. L'articolo di Antonio Ricchio sull'edizione odierna della Gazzetta del Sud
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