La digitalizzazione dell’economia è un processo irrefrenabile a cui tutti i settori produttivi stanno andando incontro.
Quella attuale si sta palesando come una fase di grandi transizioni e cambiamenti: l’acquisizione di nuove competenze e la riqualificazione professionale dei lavoratori assumono, dunque, un’importanza essenziale per il mantenimento dei livelli occupazionali.
Tra le competenze sempre più richieste dal mercato del lavoro, quelle afferenti al digitale occupano un posto di primo rilievo. A tal proposito, la fotografia scattata dal C.E.D., Centro Economia e Digitale, evidenzia i limiti dell’efficacia delle politiche finora adottate sul tema. In particolare:
L’Italia è sotto la media UE: guardando all’ultimo anno disponibile (2021), la diffusione delle competenze si attesta ad un valore di 4,34 (indicatore “DSCI”) contro il 4,62 della media Unione Europea. La forbice si è allargata in modo persistente a partire dal 2016.
C’è un altro dato allarmante, che riguarda la diffusione delle competenze digitale in relazione al reddito posseduto: a tal proposito, emerge un netto divario in termini di competenze digitali tra coloro che si collocano nella parte medio-alta e alta della distribuzione e coloro che sono nella parte bassa.
Dati importanti, che forniscono certamente una bussola orientativa per le politiche da adottare nel breve e medio termine.
Qui è disponibile lo studio integrale.
Il Ministero del Lavoro ha fornito un utile strumento di consultazione delle misure attualmente accessibili per l’assunzione di lavoratori. Scarica la guida integrale in formato pdf.
Lo Snalv continua a segnalare, oramai su base mensile, un fenomeno tutto italiano: nonostante l'elevata disoccupazione, nel nostro Paese restano scoperti migliaia di posti di lavoro (cd. "mismatch").
A partire da questo mese di settembre, in occasione della nascita di un figlio l'Inps invierà ai genitori che abbiano prestato il consenso a ricevere comunicazioni proattive un avviso via mail con cui li inviterà a presentare la domanda per l'assegno unico universale o, in presenza di altri figli a carico, per integrare il beneficio già percepito.