È da oltre un anno che il Dipartimento per il Sud della Confsal denuncia l’adozione di criteri sbagliati per l’assegnazione delle risorse del PNRR. I comuni più svantaggiati – che sono quelli che non riescono a partecipare ai bandi per carenza di personale – rischiano, infatti, di rimanere fuori da progetti indispensabili per la loro comunità, che potrebbero consentire il potenziamento (o, in alcuni casi, il “ripristino”) di servizi pubblici essenziali.
È questo il caso degli asili nido e delle infrastrutture scolastiche finanziate dal Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
Come evidenziato da SVIMEZ nel recente rapporto “Asili nido e infrastrutture scolastiche: il PNRR non colmerà i divari territoriali”, gli enti territoriali delle tre regioni meridionali più popolose – Sicilia, Campania e Puglia – hanno avuto accesso a risorse pro capite per infrastrutture scolastiche inferiori alla media italiana, nonostante le marcate carenze nelle dotazioni infrastrutturali che le contraddistinguono.
La distribuzione provinciale delle risorse assegnate ai Comuni segnala significative differenze intra-regionali, soprattutto nelle regioni più grandi: in quasi tutte quelle meridionali, la provincia con il maggior fabbisogno di investimenti non coincide con quella che ha ricevuto le maggiori risorse pro capite. Questa situazione caratterizza, in particolare, Napoli e Palermo che si trovano tra le ultime quindici province nella graduatoria per risorse pro capite assegnate pur avendo, ad esempio nel caso delle mense, una percentuale bassissima di alunni che possono usufruirne già oggi (rispettivamente 5,7% e 4,7%).
Una situazione, purtroppo, prevedibile già prima della stesura del PNRR. La stessa clausola “Quota Sud” (che prevede l’assegnazione di almeno il 40% delle risorse alle Regioni meridionali) perde totalmente di significato se non viene effettuata un’analisi ex ante dei fabbisogni territoriali.
Il Dipartimento per il Sud della Confsal continua ad insistere per l’adozione a livello centrale del criterio basato sul reale fabbisogno dei territori. In accordo con gli enti territoriali coinvolti nell’attuazione del Piano (a partire dalle Regioni), il Governo avrebbe certamente la possibilità di determinare la destinazione dei fondi a favore delle zone più svantaggiate.
Un’occasione irripetibile, quella del PNRR, che ha stanziato ben 11 miliardi per asili e scuole. E che ora rischia di non raggiungere l’obiettivo primario del PNRR (ossia, la riduzione dei divari di cittadinanza) che ha consentito all’Italia di acquisire la quota più rilevante di fondi tra tutti i Paesi Membri.
Stamane, a Bologna, lo Snalv partecipa al convegno di Anaste Emilia Romagna sul futuro del #sociosanitario.
Dalla Regione un contributo di 1500 euro in favore dei disoccupati e degli inoccupati che partecipano ai corsi di formazione. Si tratta di un voucher di 1.500 euro che copre i costi dei percorsi formativi di operatore socio-sanitario nel biennio 2023-2025.
Stamattina, insieme al Dipartimento Sud della Confsal, abbiamo preso parte a #ForumPA2023 e, in particolare, all’evento dedicato a “Governance e innovazione”, nel quadro del PNRR e della programmazione 21-27.