Roma, 13 febbraio 2023 - Con una nota entusiasta pubblicata sul proprio sito web, il Ministero del Lavoro ha annunciato la proroga dello smartworking fino al prossimo 30 giugno.
Si legge, in particolare, che il Ministero ed il Governo “mantengono le promesse sulla proroga fino al 30 giugno per i lavoratori fragili, tanto del settore pubblico che di quello privato”.
Lo SNALV Confsal non può far altro che attestare la rinnovata ipocrisia che accomuna, senza discontinuità, il nuovo Governo a quello precedente. Analizzando bene la norma, infatti, ci si rende conto che il fine ultimo di “tutelare” i lavoratori fragili viene completamente disatteso per due principali ragioni:
A tal proposito, appare evidente anche l’illogicità di una previsione del genere: se le Istituzioni ritengono, sulla base di evidenze scientifiche, che una determinata platea di soggetti sia posta in una “condizione di rischio” in caso di lavoro in presenza, è doveroso che le medesime Istituzioni tutelino TUTTI i lavoratori che sono posti in tale condizione di rischio.
La sensazione è che il rischio riguardi soltanto i lavoratori che non comportino un aggravio di “costi” e che la tutela della salute, a fronte di “maggior oneri” per la finanza pubblica, passi sempre in secondo piano.
È bene che qualcuno si assuma le responsabilità di simil decisioni, a partire dal Ministero della Salute che certamente è dotato di tutte le competenze professionali necessarie per rilevare e correggere le discrasie giuridiche e sanitarie vigenti.
Lo SNALV/Confsal ha attivato una convenzione a livello nazionale con Agos, società finanziaria leader nel settore del credito alle famiglie, con una forte specializzazione nel credito al consumo, che mette a disposizione dei propri clienti un’ampia gamma di prestiti personali e di prestiti finalizzati all’acquisto di numerosi beni e servizi.
Il settore socio sanitario sta vivendo una profonda crisi, in un Paese, come l’Italia, soggetto a un progressivo invecchiamento della popolazione e, di conseguenza, a un crescente bisogno di prestazioni assistenziali.
Catanzaro, 19 maggio 2023 - Potrebbe avvicinarsi a una soluzione l’annosa vicenda di “Calabria Verde”, azienda regionale per la forestazione e per le politiche della montagna, i cui lavoratori della sorveglianza idraulica hanno ottenuto oltre un anno fa due pronunce giudiziali (Giudice del Lavoro e TAR) che obbligano la Regione ad applicare il Contratto Pubblico delle Funzioni Locali, in luogo del contratto collettivo nazionale (CCNL) privatistico.