Roma, 14 settembre 2023 - Lo Snalv Confsal ha trasmesso un’istanza di interpello al Ministero del Lavoro, chiedendo un urgente chiarimento sulla compatibilità tra attività lavorativa ed integrazione salariale.
La normativa in materia è stata modificata nel 2022 ed ha previsto la perdita o la sospensione del trattamento per i lavoratori che svolgono un’altra attività lavorativa.
Il nuovo articolo 8 del d.lgs. 148/2015 prevede, infatti che: “Il lavoratore che svolga attività di lavoro subordinato di durata pari o superiore a sei mesi nonché di lavoro autonomo durante il periodo di integrazione salariale non ha diritto al trattamento per le giornate di lavoro effettuate. Qualora il lavoratore svolga attività di lavoro subordinato a tempo determinato pari o inferiore a sei mesi, il trattamento è sospeso per la durata del rapporto di lavoro”.
Lo Snalv aveva già segnalato la questione al Ministero del Lavoro, con una nota del 23 marzo 2023 (leggi qui).
Il rischio palesato allora è, oggi, diventato realtà: alcune sedi INPS stanno negando l’integrazione salariale ai dipendenti che svolgono un altro lavoro, anche se part-time e per poche ore settimanali.
«Una situazione assurda» - dichiara il Segretario nazionale Snalv Confsal, Maria Mamone - «invece di premiare i lavoratori che si attivano durante il periodo di integrazione salariale, la normativa attuale sembrerebbe punirli, facendogli perdere il diritto al trattamento».
A parer dello Snalv Confsal, la situazione potrebbe risolversi mediante l’applicazione della Circolare INPS n. 130/2010, che ben circoscrive i casi di compatibilità tra cassa integrazione e attività lavorativa.
Si attende, adesso, un riscontro celere del Ministero, anche al fine di evitare applicazioni difformi sul territorio nazionale (come, purtroppo, già avvenuto).
Roma, 9 settembre 2024 – Si è tenuto la scorsa settimana, presso la sede del Ministero del Lavoro di via Flavia a Roma, un incontro tra la delegazione nazionale del sindacato Snalv Confsal e il Viceministro del lavoro e delle Politiche Sociali, Maria Teresa Bellucci.
Reggio Calabria, 5 settembre 2024 - Il Ministro per gli Affari regionali ha impugnato la legge regionale N. 27 DEL 08/07/2024 - “Modifiche alla legge regionale n. 25/2013”, per illegittimità costituzionale, dando ragione al sindacato autonomo Snalv Confsal, che in varie occasioni aveva sollevato la questione dell’illegittimità della L.R. 27/2024, nella parte in cui prevedeva la possibilità di applicare due contratti, uno pubblico e uno privato, ai sorveglianti idraulici.