PAGHE DA FAME NELLE R.S.A.: IL DUMPING DELLE MULTINAZIONALI NEL SILENZIO DI CGIL, CISL E UIL

Hanno ragione ed è sacrosanta la protesta dei lavoratori delle RSA che lamentano paghe indecorose di 5 euro l’ora per gli operatori sanitari e di 6 euro l’ora per gli infermieri.

I lavoratori giustamente protestano perché alcune aziende e multinazionali del settore socio-assistenziale applicano un vecchio contratto (risalente al 2004), sottoscritto dalle federazioni di settore di Cgil, Cisl e Uil, e non il recente contratto stipulato da Confsal e Snalv Confsal, che prevede paghe orarie di oltre 9 euro l’ora per gli Oss e di oltre 10 euro l’ora per gli infermieri, come verificabile facilmente dal testo del contratto.

Questa è la verità, che lo Snalv Confsal ha già denunciato da tempo alle Istituzioni competenti. 

Siamo pertanto indignati per il continuare di una campagna denigratoria e di mistificazione che tende a capovolgere la realtà dei fatti e di cui, purtroppo, anche autorevoli media nazionali si sono fatti strumento (si citano, ad esempio: servizio TGR Piemonte del 26 marzo – edizione ore 14; articolo de “La Stampa” del 22 marzo).

Ma andiamo con ordine, per meglio inquadrare la questione:

  • alcune multinazionali applicano da sempre il Ccnl Anaste del 2004, sottoscritto da Cgil, Cisl e Uil. Ciò consente loro di risparmiare migliaia di euro in termini retributivi e contributivi, in quanto non corrispondono ai dipendenti gli aumenti di stipendio previsti dalla Confsal e dallo Snalv Confsal nel 2017 e nel 2022.
  • Lo Snalv Confsal ha già da tempo denunciato questa vergognosa situazione. Ne è un esempio il ricorso giudiziale promosso contro Kos Care Srl (gruppo privato che gestisce in Italia oltre 100 strutture, con circa 7.000 lavoratori alle proprie dipendenze), accolto integralmente in due gradi di giudizio.
  • Queste aziende hanno negato le assemblee sindacali allo Snalv Confsal, impedendo così di informare tutti i lavoratori dei torti perpetrati a loro danno. Gli altri sindacati, nel frattempo, sono rimasti in silenzio. 
  • Per questo lo Snalv Confsal ha avviato anche una campagna informativa per consentire ai lavoratori di Kos Care il recupero delle differenze retributive.
  • Nel 2021, inoltre, lo Snalv Confsal ha richiesto un intervento urgente all’Ispettorato Territoriale del Lavoro per un’altra grossa azienda che, nel silenzio di altri sindacati, continua ad applicare il vecchio Contratto del 2004. L’Ispettorato ci ha informato che le “indagini sono ancora in corso”.

Alla luce di questi dati – oggettivi ed inopinabili – si capisce perché Cgil, Cisl e Uil stanno creando, OGGI, una campagna mistificatoria per creare confusione tra i lavoratori e nascondere le proprie presumibili responsabilità.

La Confsal e lo Snalv Confsal non si lasciano certo intimorire da atteggiamenti che spesso assumono connotati “squadristi”, a dispetto di quanto professano da sempre queste sigle sindacali. 

Il nostro unico ed esclusivo interesse è la difesa dei lavoratori. E le azioni giudiziarie avviate a loro tutela ne sono un’attestazione, aldilà di chiacchiere e strumentalizzazioni di parte. 

Queste multinazionali, nel silenzio degli altri sindacati, ledono la dignità dei lavoratori e creano una concorrenza sleale nei confronti delle aziende che applicano correttamente il CCNL Anaste vigente sottoscritto da Confsal e Snalv Confsal.

Per questo gridiamo:

NO AL DUMPING!

Invitiamo tutti i lavoratori a rivolgersi alle nostre sedi sindacali sul territorio.

 

Contatti Segreteria nazionale 

www.snalv.it/sociosanitario

socioassistenziale@snalv.it – Tel. 06.70492451 – Whatsapp 345.0511636

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