La Legge di Bilancio 2023 ha previsto un taglio, seppur esiguo, del cuneo fiscale.
Già il Governo Draghi aveva introdotto, alla fine di dicembre, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali «per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti» a carico del lavoratore.
La misura si traduce in un lieve aumento dello stipendio, tra i 20€ e i 40€, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.
Il taglio del cuneo fiscale varia a seconda della retribuzione annuale percepita dal dipendente:
Infine, l’INPS ha chiarito che «laddove la retribuzione imponibile superi il limite pari a 2.692 euro al mese, non spetterà alcuna riduzione della quota a carico del lavoratore. Pertanto, se il lavoratore in un singolo mese percepisce una retribuzione di importo superiore a 2.692 euro lordi, per quel mese non avrà diritto al beneficio».
In grafica trovi la tabella per un maggior dettaglio.
Fino al 31 dicembre 2023 è possibile richiedere all’INPS il rimborso dei costi sostenuti per le rette degli asili nido o per l’assistenza domiciliare fino a un massimo di 3.000 euro.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una nuova forma di pensionamento anticipata, denominata cd. “Quota 103”. L’INPS, con il messaggio n. 754, ha comunicato che è già possibile presentare istanza di accesso.
La riforma del processo civile abroga espressamente il rito Fornero e la sua doppia fase in primo grado, sostituendolo con un nuovo tipo di procedimento, tendenzialmente più snello e veloce, introdotto con la riforma del processo civile.