PROROGA SMARTWORKING LAVORATORI FRAGILI: L’IPOCRISIA SUI FRAGILI COLPISCE ANCHE IL NUOVO GOVERNO

Roma, 13 febbraio 2023 - Con una nota entusiasta pubblicata sul proprio sito web, il Ministero del Lavoro ha annunciato la proroga dello smartworking fino al prossimo 30 giugno.

Si legge, in particolare, che il Ministero ed il Governo “mantengono le promesse sulla proroga fino al 30 giugno per i lavoratori fragili, tanto del settore pubblico che di quello privato”. 

Lo SNALV Confsal non può far altro che attestare la rinnovata ipocrisia che accomuna, senza discontinuità, il nuovo Governo a quello precedente. Analizzando bene la norma, infatti, ci si rende conto che il fine ultimo di “tutelare” i lavoratori fragili viene completamente disatteso per due principali ragioni:

  • anzitutto, si continua a portare avanti la vergognosa lista di patologie partorita con Decreto Min. Salute del 4 febbraio 2022, il cui unico fine è quello di restringere la platea di soggetti fragili rispetto a quella individuata dal Decreto Cura Italia;
  • inoltre, si si conferma l’ingiustificabile discriminazione tra i lavoratori fragili che svolgono mansioni compatibili con la modalità agile ed i lavoratori fragili che, per ovvie ragioni, non possono svolgere la propria attività lavorativa in luogo diverso da quello aziendale.

A tal proposito, appare evidente anche l’illogicità di una previsione del genere: se le Istituzioni ritengono, sulla base di evidenze scientifiche, che una determinata platea di soggetti sia posta in una “condizione di rischio” in caso di lavoro in presenza, è doveroso che le medesime Istituzioni tutelino TUTTI i lavoratori che sono posti in tale condizione di rischio.

La sensazione è che il rischio riguardi soltanto i lavoratori che non comportino un aggravio di “costi” e che la tutela della salute, a fronte di “maggior oneri” per la finanza pubblica, passi sempre in secondo piano.

È bene che qualcuno si assuma le responsabilità di simil decisioni, a partire dal Ministero della Salute che certamente è dotato di tutte le competenze professionali necessarie per rilevare e correggere le discrasie giuridiche e sanitarie vigenti.


 

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